la luna ingrossata
fa espandere le vene
fiotti densi e compressi
a riempire cavi tesi
messe a terra
per scaricare la rabbia
e il mio bacino
è una laguna
e si contrae
e si espande
e ad ogni nuova luna
mi asciugo
e ad ogni piena
mi espando
a raccogliere acque
elargire vita
ma poi
col cielo buio
sempre svuotato
arido e secco
senza luce
senza umidità
e come abbraccio
come accolgo
so anche respingere
e rifiutare
è un mostruoso ciclo
di apici e baratri
ma mai
scostante
sempre
ricorrente
ma ogni volta
le correnti lasciano
ma sempre ogni volta
portano via
e tutto si mischia
e niente
davvero
si deposita
ma poi
si dimentica
e ciò che era vita
lascia solo conchiglie
gusci di calcio
un tempo abitati